La legge 157/92 prevede, nella lista delle specie cacciabili, alcune specie stato di conservazione cattivo, messe ulteriormente in pericolo dall’attività venatoria.

Per indicare lo stato di conservazione, BirdLife International ha da tempo individuato il sistema SPEC (cioè Specie Europee di Interesse Conservazionistico), che prevede tre livelli:

  • SPEC 1: specie presente in Europa e ritenuta di interesse conservazionistico globale, in quanto classificata come gravemente minacciata, minacciata, vulnerabile prossima allo stato di minaccia, o insufficientemente conosciuta secondo i criteri della Lista Rossa IUCN;
  • SPEC 2: specie la cui popolazione globale è concentrata in Europa, dove presenta uno stato di conservazione sfavorevole;
  • SPEC 3: specie la cui popolazione globale non è concentrata in Europa, ma che in Europa presenta uno stato di conservazione sfavorevole.

A tutti e tre i livelli sono descritte situazioni di conservazione non favorevole (tra cui la grave minaccia globale, nel caso della classificazione SPEC 1) e dunque necessitanti, alla luce del dettato normativo comunitario, di interventi di tutela.
Come si può constatare dall’elenco seguente, sono ben 19 le specie cacciabili in Italia classificate come SPEC.

 

 Canapiglia (Anas strepera) Spec 3
 Codone (Anas acuta) Spec 3
 Marzaiola (Anas quequedula) Spec 3
 Mestolone (Anas clypeata) Spec 3
 Moriglione (Aythya ferina) Spec 2
 Moretta (Aythya fuligula) Spec 3
 Fagiano di monte (Tetrao tetrix) Spec 3
 Pernice rossa (Alectoris rufa) Spec 2
 Pernice sarda (Alectoris barbara) Spec 3
 Coturnice (Alectoris graeca) Spec 2
 Starna (Perdix perdix) Spec 3
 Quaglia (Coturnix coturnix) Spec 3
 Pavoncella (Vanellus vanellus) Spec 2
 Combattente (Philomachus pugnax) Spec 2
 Frullino (Lymnocryptes minimus) Spec 3
 Beccaccia (Scolopax rusticola) Spec 3
 Beccaccino (Gallinago gallinago) Spec 3
 Tortora (Streptopelia turtur) Spec 3
 Allodola (Alauda arvensis) Spec 3

In Italia sono 14 le specie classificate SPEC 3 e 5 classificate addirittura SPEC 2.

Esistono casi particolari come quello della Pernice bianca (Lagopus mutus) che, sebbene classificata come NON-SPEC, presenta problemi relativi alla sottospecie helveticus, che secondo l’ISPRA “mostra un evidente declino in numerose province italiane ed è pertanto da considerarsi, nel nostro Paese, vulnerabile”. Tra le cause di questo decremento va inserita sicuramente quella del prelievo venatorio.

Cosa fare con le specie SPEC inserite tra le cacciabili?

È indispensabile e urgente, a seconda dei casi: escluderle definitivamente dalle liste delle cacciabili; sospenderne la cacciabilità in attesa di Piani di conservazione adeguati; limitarne fortemente la cacciabilità laddove esistono piani di conservazione adeguati, nonché applicare compiutamente tali piani.